mercoledì 27 aprile 2011

pasta chî sardi la proposta di Scelte di gusto per Un'Itàlia

Pasta chî sardi -proposta da Scelte di gusto -per UnItàlia
La pasta con le sarde (pasta chî sardi in siciliano) è un piatto tipico della cucina siciliana. È un piatto stagionale: si può preparare da marzo a settembre e cioè nell’unico periodo dell’anno in cui si trovano al mercato le sarde fresche ed è possibile raccogliere nei campi il finocchio selvatico.
Bucatini 500 gr.,Sarde sfilettate 500 gr.,Finocchio selvatico q.b.,Pinoli 1 pugno,Uvetta 60 gr.,Aglio 1 spicchio,Zafferano 15 gr.,Pane grattugiato 50 gr.,Olio extravergine di oliva 2 cucchiai
Preparazione
Mettete a bollire la pentola in cui cuocerete la pasta con il finocchio selvatico. Lavate e asciugate i filetti di sarda, pelate e tritate l'aglio e mettete in ammollo le uvette. Con gli oli fate tostare i pinoli e rosolare lo spicchio di aglio. Unite le sarde, se volete tenetene da parte 1 a testa da servire fritta in accompagnamento al piatto. Mescolate sino a che le sarde si saranno disfatte completamente e i pinoli tostati; Unite lo zafferano, il colore migliora e anche il profumo.... Aggiungete le uvette strizzate e mescolate ancora. Estraete il finocchio selvatico, salate l'acqua e buttate la pasta. Tagliate a dadini i pomodori e aggiungeteli al sugo di sarde. Infarinate e friggete le sarde di contorno in un padellino piccolo fate rosolare il pane con due cucchiai di olio e un pizzico di sale: serve a far aderire meglio il sugo. Colate la pasta e unitela al sugo, assieme al pane tostato. Sistemate le sarde sopra la pasta e portate in tavola subito.

Spaghetti al nero di seppia. - la proposta di Scelte di Gusto per Un Italia

Spaghetti al nero di seppia. - Scelte di gusto -
un piatto della buona tradizione meridionale proposto dello Chef Max Mangano.uno dei piatti più importanti e discussi della cucina Siciliana. il suo aspetto spesso poco elegante è contrapposto al suo nobile e raffinato gusto che lo rende unico.



Nero di seppia
Per 4 porzioni
Seppia fresca intera gr 500,cipolla bianca tritata g 50,Aglio intero fresco uno spicchio Olio di oliva extra vergine,Vino bianco,Estratto di pomodoro g 30,Peperoncino in semi, Prezzemolo fresco Spaghettoni o bavette g 350

Pulire delicatamente la seppia ed estrarre il sacchetto contenente il nero facendo attenzione che resti intero, metterlo da parte. Tagliare a cubetti regolari la seppia , tritare la cipolla finemente, pulire l’aglio e lasciarlo intero, tritare il prezzemolo precedentemente lavato. In una casseruola versare l’olio di oliva extra vergine, rosolare la cipolla e aggiungere la seppia. Bagnare con il vino bianco e continuare la cottura per circa 2 minuti, dopo di che aggiungere il concentrato di pomodoro e il sacchetto contenente il nero ( aprirlo per facilitarne la fuoriuscita), aggiungere due bicchieri di acqua calda e lasciarla cucinare per altri 15”-20” minuti a fiamma moderata. Terminare la cottura gustando con sale, peperoncino e prezzemolo tritato, aggiungere gli spaghetti ( meglio se spaghettoni o bavette) ancora al dente e terminare la cottura spadellando nella salsa. Guarnire con foglia di prezzemolo e olio d’oliva crudo.

lunedì 25 aprile 2011

Maltagliati con fagioli... la proposta di Paolo per "Un'Itàlia" Saperesapori.it Archivio comunicati

Maltagliati con fagioli... la proposta di Paolo per "Un'Itàlia"

Ferriero Corbucci (scomparso qualche anno fa) è stato uno dei Partigiani simbolo della Resistenza della nostra Provincia (Pesaro). Nel suo libro:I Maltagliati (Ed. Arti Grafiche Della Torre, 2008), racconta della sua evasione(1944) dalla caserma Paolini di Fano per raggiungere le colline di Schieti, dove dopo alcuni giorni di fuga dai nazi-fascisti e nascondigli tra rovi e bosco, fu trovato, ormai stremato dalla stanchezza e dalla fame, da un contadino del luogo, che lo raccolse semi-svenuto e lo portò con sè a casa sua.
Qui la moglie del contadino, rifocillò con un buon piatto di maltagliati con fagioli il giovane Ferriero, che da allora, racconta nel suo libro, ripresosi, iniziò il suo percorso di Resistenza, unendosi sui monti alla brigata Partigiana Garibaldi.
Quindi, i maltagliati rimasero per Lui sempre un piatto che, oltre a salvargli la vita, gli diede la forza di riprendere a combattere contro i nazi-fascisti, per la libertà e la democrazia, e scrive ancora, che periodicamente, quando ormai tutto era finito, si faceva preparare dalla moglie, un piatto di maltagliati con fagioli, evocando ogni volta quei tristi momenti, ma densi di passioni e solidarietà umana.

Ingredienti: farina 300 gr., farina di fioretto di mais (200 gr.), 2 uova, sale q.b.
Ingredienti per il sugo: fagioli borlotti, 172 cipolla, 1 spicchio d’aglio, olio e.v., pomodoro, sedano, cotenna di maiale,sale e pepe.

Procedimento: mettere la farina e il fioretto di mais a fontana, aggiungere le uova e un pizzico di sale e poca acqua. Incorporare con una forchetta la farina, impastare a mano per 20 minuti c/a e lasciare riposare per ½ ora. Stendere l’imapsto con il mattarello, infarinando leggermente il piano di lavoro e la sfoglia che si andrà a formare. Tagliare la sfoglia in modo irregolare e spolverare leggermente con farina e lasciare asciugare (si consiglia di preparare l’impasto la sera prima del
consumo).
Procedimento sugo: lasciare a bagno i fagioli borlotti per una intera notte. Preparare un brodo di carne (1/2 litro). Tritate finemente la cipolla, l’aglio il sedano e una carota. Mettete in un tegame con un po’ d’olio extravergine, lasciate imbiondire. Aggiungete i pomodori a tocchetti (precedentemente spellati e privati di semi) e dopo che saranno cotti allungate con un mestolo di brodo e fate restringere completamente.
In un altro tegame con un po’ di olio e.v. mettete a cuocere la cotenna (sbollentata) a tocchetti e aggiungete i fagioli, 2 mestoli di brodo e dopo che è stato assorbito unite i fagioli, e le cotenne al soffritto. Cuocete ne l frattempo i maltagliati e una volta raggiunto il punto di cottura saltate in padella con i fagioli e le cotenne. Possono essere serviti anche leggermente brodosi. (questione di gusti)

venerdì 22 aprile 2011

E Ziti co’u Ragù ..proposta di Alme per Un'Itàlia

Un'Itàlia: i 150 piatti che più rappresentano la cultura gastronomica italiana
A Dummeneca almeno me voglio cunsulà, già a sera d’ o sabbato ca cucina tutta mia o Ragù vaco a preparà!!
Forse nun sarraggio nu cuoco sopraffino ma m’arrangio,me piace e magnà.
Che bellezza è fa tutte l’aroma spezzettate peccerelle pè falle addurà int’a nu specchio d’uoglio cu nu poco e ‘nzogna.
A cipolla e l’aglio e faccio ‘ndorà a carne e vitiello mmacenata faccio arrosolà, ce metto pure e ritagli e puorco e pollo
e a vvote nu cutechino .piccante E pitto tutt ‘e russo cu nu bicchiere e vino.
Ma a cosa chiù bella è o russo da salza e pummarola , chella fatta int’e juorni e sole e l’estate passata, profumata e vasinicola e ammore.
Mò tutto è pronto, o’ fuoco è appicciato, a fiamma vascia,
e lasso tutto là a puppulià tutta a notte e a matina ambressa me trovo nu tesoro ca sulo l’addore dice e ma magnà , e a cosa chiù sfizziusa è na fetta e pane frisc’, magari chillo e na vota fatto into o furno e casa , co sugo ncoppa na foglia e vasinicola
e nu bicchiere e vino e a vita se arrecrea appena fatt’ juorno.
Ma po se fa mieziuorno e o primmo s’addà fa, e che ce sta e meglio de zite pe no raù accussi’.
E zite s'hanno spezzà a mmano e e piezz’ piccirilli so e cchiù sfizzius’ a truvà int’o piatto a fine e a se magnà , e o bello è de piglià co sugo rimasto cu nu muorzo e pane …
a scarpetta è d’obbligo nun tà può scurdà. Ecco, m’accuntento e poco, ma cu stu piatto nu Rre me sento!!!
Ingredienti per 4 persone:
500 g e ziti, 250 g di primo taglio e vitello macinato,1 cucchiaio di sugna,1 fetta di prosciutto di maiale,Pezzi di pollo
2 spicchi di aglio, 2 cipolle,1 carota,1costa di sedano
4 cucchiai di olio,2 belle bottiglie di salsa San Marzano
1 bicchiere e vino rosso,Belle foglie di basilico

preparazione
Fare un trito sottile di carote aglio cipolle sedano e farle indorare nell’olio e il cucchiaio di sugna,aggiungere le carni e farle rosolare salando e pepando,sfumare con il vino rosso .Una volta che il vino evaporato unire la salsa e aggiungere 2 bicchieri di acqua e lasciar cuocere per molto tempo,questa operazione deve essere fatta la sera prima per far si che il pomodoro ottenga tutti i sapori degli altri ingredienti. Nel frattempo che l’acqua bolle, spezzare in un colapasta i Ziti in 5 parti ,in questo modo dai tagli si ottengono dei piccoli frammenti. quelli sono la parte pi sfiziosa e buona della pasta. Far cuocere i acqua salata e scolare al dente e condirli con il sugo, metterli in piatto e servire con un altro poco di sugo, una grattugiata di parmigiano e foglioline di basilico.

Penne rigate al tricolore -proposta da Salvo

Un'Itàlia: i 150 piatti che più rappresentano la cultura gastronomica italiana
Penne rigate al tricolore - proposta di Salvo - Primi

pochi e semplici ingredienti che devono perciò essere di primissima qualità per un piatto che racchiude tutto il gusto della Sicilia
Mettete a macerare con l'olio di oliva (da frantoio) due pomodori d'insalata (ben corposo) tagliato sottile, sottile, due spicchii d'aglio tagliato a rondelline fine, e una decina di foglie di basilico tritate, lasciate macerare per un'ora alla fine condite la pasta al dente, aggiungete solo un filo d'olio e.....buon appetito.
p.s.
per chi non ama l'aglio, lasciate stare non è un piatto per voi.
è tutto di provenienza italiana, il pomodoro è dei nostri campi, l'aglio deve essere quello che sivende il 10 maggio alla festa di S.Alfio, ed il basilico coltivato in pianta sul balcone di casa.

mercoledì 20 aprile 2011

Maccarruni a ferretti - proposto da Lucia

Un'Itàlia: i 150 piatti che più rappresentano la cultura gastronomica italiana
 Maccarruni a ferretti - proposto da Lucia - Primi 
La cucina del territorio e la sua storia non si scrive.. si racconta
Il condimento, come sempre nella storia della Cucina di territorio seguiva l'andamento delle stagioni e rifletteva lo status della famiglia:
Estate: pomodoro fresco, aglio poco olio e.v.(prezioso e destinato alla tavola del Signore, pur se lavorato col sudore del Contadino), ingentilito da basilico e stuzzicante peperoncino.
Inverno:conserva di pomodoro asciugata al sole dell'estate, condita con cipolla rossa poca sugna e per chi poteva, con pecorino e ricotta secca grattuggiata. nel periodo della mattanza del maiale, la carne frequentava anche le tavole non padronali, pertanto ricchi sughi di conserva di pomodoro con spuntature di carne di maiale, cipolla, vino rosso, cotiche fresche e ossa risulta della lavorazione delle carni, tutto arricchito da pecorino ricotta salata e pepenero pestato grosso. Per pulire la bocca, peperoncini in conserva d'aceto. le stagioni di mezzo godevano di un condimento fatto delle ultime e delle prime produzioni dell'orto. memoria di invasioni Arabe, il condimento in bianco con aglio, olio e.v., mollica di pane, pepe rosso in polvere e miele.
spesso per onorare la festa giorno di riposo, in mancanza d'altro bastava olio, acciughe dissalate e mollica rafferma, a colorare pepe rosso in polvere.
800gr. di semola di grano rimacinata, sale fino, acqua tiepida qb per ottenere un impasto sodo e levigato, 1 cucchiaio da minestra d'0lio extravergine d'0liva, olio di gomito e amore.

disporre la farina a fontana su un piano di legno, sciogliere il sale in poca acqua tiepida, aggiungere l'olio e cominciare a bagnare la farina impastando poi con vigore-olio di gomito. lasciare riposare l'impasto ottenuto per 1 ora coperto da un panno.
riprendere l'impasto e lavorarlo per 5minuti, staccare piccoli pezzi di pasta da stendere fino a ottenere dei"grissini"più sottili di un mignolo, da "cavare"con: 1 in provincia di Catanzaro con 1cannuccia sottile di fiume, a Paludi(CS) con un ramo di Salice piangente( salicunu), a Rossano e in gran parte della restante Calabria, con un ferro lungo 2palmi e quadrato(si usavano ferri quadri di vecchi ombrelli) oppure opportuni ferri tondi lavorati dagli Zingari e venduti nelle fiere.

martedì 12 aprile 2011

Mezze maniche con broccoletti - Alessi Hotel - Primi

Un'Itàlia: i 150 piatti che più rappresentano la cultura gastronomica italiana
Mezze maniche con broccoletti -proposto dallo chef Salvatore Alessi di Alessi Hotel - Primi
Una sintesi molto rappresentativa di quanto il territorio nisseno possa offrire.

Ingredienti per 6 persone:
• 200 g di broccoletti;
• 500 g di mezze maniche, uno spicchio e mezzo di aglio,
• 10 pomodori ciliegini;
• 150 g di pecorino semistagionato, foglie di basilico; un pizzico di bicarbonato;
• 100 g di salsiccia di maiale, mezzo bicchiere di olio extra vergine di oliva;
• 150 g di pangrattato, mezzo bicchiere di vino bianco secco, una manciata di sale grosso;


1. Lavare i broccoletti spezzettati in acqua abbondante, togliendo le foglie più dure del gambo e tagliato a tocchetti; poi scolare bene tutta la verdura lavata.
2. In una pentola capace versare 2 l d'acqua e salare con sale grosso e portarla a ebollizione. Aggiungere i broccoletti con un pizzico di bicarbonato per mantenere vivo il colore dell'ortaggio. Cuocere per 10 minuti.
3. Con un mestolo forato estrarre i broccoletti cotti e scolarli bene. In una padella si versi olio extra vergine di oliva facendolo scaldare sul fuoco e aggiungendo l'aglio e i broccoletti sminuzzati. Spadellare per 3 minuti.
4. Sminuzzarre la salsiccia e aggiungerla ai broccoli nella padella. Spruzzare con del vino bianco secco e continuare la cottura per 3 minuti.
5. Aggiungere alla padella un po' di olio extravergine, i pomodori ciliegini già tagliati e il basilico. Cuocere per 6-7 minuti.
6. Nell'acqua in cui si è cotta la verdura, far cuocere lapasta al dente, scolarla e spadellarla insieme ai broccoli e ai pomodorini. Da ultimo spargere un velo di pangrattato e pecorino e impiattare ornando con basilico.

lunedì 11 aprile 2011

Maccaroni a iffa - Sapori del Soratte - Primi

Un'Itàlia: i 150 piatti che più rappresentano la cultura gastronomica italiana  Maccaroni a iffa proposto da I Sapori del Soratte - Primi 
E' un tipico piatto povero delle zone contadine della campagna romana e di Sant'Oreste in particolare. Realizzato con alimenti a metri zero..Ingrediennti: Farina, acqua, sale
S'impasta come per tirare una sfoglia e poi prendendo una pizzicata di pasta per volta, si stofina tra le mani facendo una specie di spaghetti, fatti come vengono vengono. Si condisce il tutto con un sugo di percora e pecorino.
 

Purpette 'e pastenaca ( polpette di carote) - ricettelle - Antipasti

Un'Itàlia: i 150 piatti che più rappresentano la cultura gastronomica italiana
Purpette 'e pastenaca ( polpette di carote) - proposto da Ricettelle -
E' il piatto tipico di San Valentino Torio( SA), tradizionalmente realizzato per la festa del Santo patrono
  • 1kg di carote dell'agro sarnese nocerino
  • 1kg di pane a mollica grande ( cafone napoletano)
  • 6 uova
  • 300gr formaggio Pecorino Romano
  • prezzemolo
  • pepe e sale qb
  • Lessare, il giorno prima della preparazione delle polpette, le carote.Lasciare le carote in un colapasta fino al giorno dopo per asciugare tutta l'acqua. Unire le carote tritate o tagliuzzate alla mollica di pane, uova , formaggio, pepe, sale e prezzemolo..Impastare le polpette e friggerle in olio abbondante.

sabato 9 aprile 2011

bucatini cacio e pepe con pomodoretto - d'ambra raffaella - Primi

Un'Itàlia: i 150 piatti che più rappresentano la cultura gastronomica italiana
bucatini cacio e pepe con pomodoretto -proposto da d'ambra raffaella -

piatto forte della vera cucina tradizionale romanesca
cuocere la pasta tipo bucatini al dente, tolti dall'acqua di cottura si versano in recipiente capiente e da riporre sul fuoco dove spolveriamo molto generosamente il pecorino romano e una spolverata di pepe appena macinato. se si preferisce in altra pentola di tipo padella si rosoli appena dei pomodorini se ben maturi e si mescolano nella pasta per farla poi saltare un momento. aggiungere dell'olio prima di impiattare e altro pepe appena macinato se si vuole abbondare, si raccomdana di aggiungere un paio di cucchiai dell'acqua di cottura alla pasta appena versata nella pentola prima degli altri ingredienti per conservare la sua umidità e sapore

Liquore di liquirizia artigianale calabrese. - sapori della sibaritide - Dolci

Un'Itàlia: i 150 piatti che più rappresentano la cultura gastronomica italiana
Liquore di liquirizia artigianale calabrese. - sapori della sibaritide -

Il liquore di liquirizia calabrese, classico ed esclusivo liquore della gastronomia regionale, è ormai una chicca facilmente reperibile nella distribuzione commerciale, o presso boutique del gusto che propongono prodotti tipici calabresi.
200 gr di liquirizia in polvere, 1,5 litri di acqua, 1,2 kg di zucchero raffinato, 1 litro di alcool a 95°.
Preparazione: scaldare l'acqua portandola quasi alla ebollizione, sciogliere prima lo zucchero e poi la polvere di liquirizia facendola cadere a pioggia poca per volta con un cucchiaino da caffè e girando in continuazione con un cucchiaio o un mestolo. Finita la polvere spengere il fuoco e far raffreddare lo sciroppo fino a temperatura ambiente sempre mescolando. A questo punto unire l'alcool girando con il mestolo per amalgamare bene sciroppo e alcool, finito ciò imbottigliare.

Fare lo sciroppo in una pentola che abbia una capienza di circa 5 litri e che sia fatta con materiale con poca aderenza, che non faccia attaccare il contenuto nella cottura, (l'alluminio va benissimo). Una volta imbottigliato il liquore di tanto in tanto scuotere le bottiglie, per far si che eventuali grumi di liquirizia in formazione specialmente sul fondo si sciolgano prima di solidificarsi troppo. E' buono anche subito, ma dopo un mese o due,l'alcool e lo zucchero si saranno amalgamati a dovere.

Le quantità dei componenti detti sopra possono essere variate a seconda dei gusti personali.
Ma chi è un attimino più “aduso” alle preparazioni fatte in casa, può eventualmente sperimentare il fai da te, ricorrendo ad acquistare la polvere di liquirizia, “tassativamente quella calabrese”, presso i siti di e.commerce di prodotti tipici che nelle loro vetrine virtuali propongono anche questa referenza.

La liquirizia è una pianta erbacea che cresce in modo spontaneo nei terreni argillosi del meridione d'Italia. Riconosciutale dalla antichità numerose proprietà benefiche, dalle relative radici si ricava la sostanza che è stata sapientemente trasformata in rinomate caramelline, dalle forme più variegate ed, all’occorrenza, aromatizzate in vario modo.

Il puro succo di liquirizia calabrese in polvere è una delle migliori per gli usi gastronomici in generale, come afferma peraltro anche l’autorevole Enciclopedia Britannica argomentando sulla materia prima – la migliore qualità di liquirizia “is made in Calabria”; essa proviene dalle medesime aziende che producono le confetterie derivate da questa fantastica ed esclusiva radice, mosse da uno dei principi essenziali del nostro sud secondo il quale, anche dalla liquirizia, “non si butta via nulla”.
Preparare il liquore fatto in casa con la polvere di liquirizia, oltre che connotarlo con un sapore unico ed inequivocabile, ne fa un dopo-pasto digestivo esclusivo, da gustare all’occorrenza anche freddo: una originalità che indubbiamente stupirà i vostri ospiti a tavola.

venerdì 8 aprile 2011

Maccu di favi cu li giri e sosizza proposta da Sebastiano -Castelvetrano

Un'Itàlia: i 150 piatti che più rappresentano la cultura gastronomica italiana
Maccu di favi cu li giri e sosizza - proposto da Sebastiano -
Castelvetrano, patria della “vastedda del Belice” (formaggio morbido di latte di pecora) e di squisiti pecorini, non tradisce la tradizione il macco di fave con “tagghiarine” ..fave secche lessate fino a ridursi in purea. un tipo di zuppa resa gustosissima dall'olio extravergine oliva "Nocellara del Belice" con cui deve essere condita

giovedì 7 aprile 2011

Stocco di Mammola - comunità montana limina - Secondi

Stocco di Mammola - comunità montana limina - Secondi....
Lo “Stocco di Mammola” (stoccafisso), conta secoli di tradizione, viene preparato in maniera tradizionale in vari modi: antipasti, secondi  piatti, per la  preparazione di sughi per la pasta e può essere servito come piatto unico con le patate o come secondo
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Remake della "stroncatura" calabrese al profumo di agrumi con zafarani cruschi fondenti - luisincucina - Primi

Remake della "stroncatura" calabrese al profumo di agrumi con zafarani cruschi fondenti - luisincucina - Primi
A struncatura" in dialetto calabrese è una tipica pasta fatta con farine integrali di fattura molto antica che oggi si trova solo nella piana di Gioia Tauro.Questa pasta veniva prodotta in casa utilizzando le "scopature" di magazzino, cioè raccogliendo da terra i residui misti di farina e crusca; le classi sociali meno abbienti ne facevano grande uso e per correggerne il sapore usavano condirla con salse particolarmente piccanti o con acciughe. La lavorazione attuale prevede l'uso di farine integrali che ne determina il colore scuro mentre la collosità è dovuta all'uso di grano duro ed alla grossolana crivellazione della farina.I zafarani cruschi sono i peperoni rossi che vengono essiccati al sole diventando "cruschi" croccanti. Assoluto protagonista della produzione agrumicola calabrese è senza dubbio il cedro igp (insieme alle clementine)  mentre il finocchietto selvatico è tra le erbe aromatiche spontanee quella più caratteristica  delle nostre campagne .
 



Ravioli alla selvaggina con sugo - Ristorante Les Granges - Secondi

Ravioli alla selvaggina con sugo - Ristorante Les Granges - Secondi
L'idea del piatto è nata utilizzando i prodotti che la natura del nostro territorio ci offre, Selvaggina, funghi e frutti di bosco.